Un tributo a Spazio: 1999 e a Drusilla di Buffy.
Spazio: 1999
Juliet Landau interpreta il ruolo di Drusilla. Figlia di Martin Landau e Barbara Bain, star del mitico serial anni Settanta Spazio: 1999, Juliet si è prima dedicata alla danza classica per poi approdare ad una serie di ruoli in televisione e in cinema. Ricordiamola in particolare al cinema in Ed Wood accanto a suo padre, che per questo film ha vinto l’Oscar e in televisione in un episodio di Milllenium e in uno de La femme Nikita. Juliet adora leggere e la letteratura, recita molto in teatro, vive tra Londra e Los Angeles e partecipa spesso alle convention.
Maya è la figlia di Mentor, uno scienziato del mondo perduto di Psychon. Psychon era un pianeta felice ma un giorno iniziò un inarrestabile degrado ecologico che lo portò presto alla distruzione: tutti gli abitanti o quasi, compreso il fratello di Maya, lasciarono il pianeta, tranne la giovane e suo padre Mentor, uno scienziato, legato lì dal desiderio di resuscitare il pianeta come ai tempi in cui viveva felice con la sua sposa, la mamma di Maya. Purtroppo Mentor impazzì presto, ed iniziò a succhiare l’energia vitale dal cervello di alieni capitati per disgrazia nel suo mondo per riattivare un computer. Gli alieni, ormai distrutti, venivano inviati nelle miniere a lavorare. Maya, all’oscuro di tutto, continuò a vivere lì e ad imparare la trasformazione molecolare finché la Luna, deviata dall’orbita terrestre, non arrivò nelle vicinanze di Psychon. Mentor voleva fare la stessa cosa agli Alfani, ma Maya scoprì la verità su suo padre e li aiutò a fuggire, mentre Psychon veniva distrutto. Maya, su Alpha, diventa ufficiale scientifico, senza dimenticare il suo popolo sfortunato di cui spera un giorno o l’altro di incontrare qualche sopravvissuto.
Maya ha lunghi capelli rossicci, grandi occhi verdi azzurri, orecchie un po’ strane, sopraciglia puntinate e altre caratteristiche del volto tipicamente da aliena. Ha un carattere simpatico, ironico, pungente, e possiede un’ottima intelligenza, anche se non se ne vanta per niente, anzi è piuttosto timida ed ingenua, persino talvolta un po’ scontrosa. Il mondo dei terrestri la incuriosisce e la diverte molto, certe cose, tipo l’intolleranza razziale non riesce proprio a capirle, forse perché non le appartengono. Si trova bene su Alfa, anche se ha un po’ paura che i suoi amici trovino un giorno una casa e lei si trovi di nuovo sola, senza nessuno, perché in definitiva lei non si sente a casa sua al cento per cento.
Maya conosce l’arte della trasformazione molecolare, e la usa molte volte, per diventare sia animali noti anche sulla Terra, sia mostri favolosi, sia altre persone: ecco le sue trasformazioni più note, divise per generi:
Animali: una leonessa, una colomba, un rotweiller, uno scimpanzé, una pantera, una formica regina, un visone, una ghiandaia, un gufo, un topolino, un’ape, una tigre, una volpe.
Mostri: un essere che vive di cloro, una specie di minotauro, un uomo di pietra, un incrocio con un insetto.
Altre persone: Helen, Sahala, Dorzak, una tecnica di mineralogia, Mentor, Shermeen.
La seconda stagione ha conquistato una buona fetta di pubblico, anche se molti fan non hanno saputo perdonare gli stravolgimenti enormi, le sparizioni di personaggi e alcune soluzioni discutibili di trama. In ogni caso mantiene comunque il suo fascino.
Psychon.
È l’episodio con cui si apre la seconda serie, ed è considerato, anche dai detrattori della stagione, uno dei migliori, perché tutto sommato costruito in maniera intelligente ed abile, non troppo infantile, con parecchie tematiche interessanti (lo sfruttamento degli esseri umani, la tolleranza, la scienza senza morale…).
La base Alpha sta cercando i soliti giacimenti di tiranium, quando un’Aquila viene catturata da un globo di luce proveniente da un pianeta vicino. Mentor, abitante del pianeta, che si chiama Psycon, propone a Koenig e agli altri un incontro nello spazio, con successivo rilascio dei due uomini catturati. In realtà le sue intenzioni non sono ovviamente così nobili: intende infatti sfruttare l’energia delle menti degli Alphani per una macchina che dovrebbe ridare vita a Psychon. Il comandante, la dottoressa Russel, Alan e Bill Fraser possono però contare sull’aiuto inaspettato di Maya, la deliziosa figlia di Mentor che ha il potere della metamorfosi. Psychon andrà distrutto, Mentor morirà e come ultimo desiderio chiederà che Maya sia portata via da Koenig e gli altri. Per la ragazza si apre una nuova vita, sia pure nella disperazione più assoluta.
Un episodio gradevole, sia pure con alcune ingenuità oggi visibilissime, tipo la macchina di Psycon che sembra la pubblicità della granita alla menta. Emerge anche la maggiore importanza data nella seconda serie ai sentimenti: si capisce che John ed Helen si amano, e si vede l’affetto tra Bill e sua moglie Annette, personaggio che però sparirà poi negli episodi successivi. Maya che si trasforma da leonessa (bellissima!) in donna fa ancora una sua figura, anche se l’abito che indossa è un po’ troppo anni Settanta. Buono il messaggio finale di tolleranza: Se non impariamo a conoscerci saremo sempre tutti alieni, tutt’altro che scontato.
Golos.
Episodio discreto, con alcuni spunti non male, e un’eccessiva generosità da parte degli abitanti della base Alpha verso persone che neanche conoscevano e che si dimostrano ostili.
Alcune capsule, all’apparenza missili, circondano la Luna. Koenig ordina di prelevarne una per esaminarla, e si scopre che al suo interno c’è un giovane ibernato, che si ridesta presto e svela il suo nome, Cantar. Racconta di essere stato vittima, insieme alla moglie Zova e a una cinquantina di altre persone, di una repressione feroce ordinata sul suo pianeta natale Golos, e per questo motivo condannati tutti ad essere ibernati e a non tornare più sulla patria. Chiede ospitalità: in cambio, con l’aiuto di Zova, aumenterà l’energia della Base, in modo da poter sopravvivere tutti. Sia pure con qualche riluttanza Koenig e gli altri accettano; Helen è anzi intenerita dalla giovinezza dei due ragazzi, che sembrano davvero sfortunati. In realtà Cantar, sua moglie e i loro compagni erano terroristi psichici, e quello che cercano è solo vendetta, su Alpha e su Golos. Ma una cosa non hanno considerato: sono passati 300 anni dal loro esilio nello spazio, e la loro giovinezza è legata ad una sottile membrana che li avvolge…
In questo episodio si può trovare il discorso sul bisogno o meno di accogliere i profughi, ma anche una strana metafora: Cantar e Zova sono cattivi, ma sono anche giovanissimi, mentre il pianeta Golos sembra governato dai vecchi; che ci fosse sotto una sorta di guerra generazionale? Bello l’invecchiamento di Cantar e divertenti le scenette romantiche! Cantar e Zova sono doppiati da Vittorio Guerrieri e Liliana Sorrentino, notissime voci di tanti altri telefilm e cartoni animati.
Il ritorno.
Viaggi nel tempo e un’ennesima dimostrazione della sfiga cronica degli abitanti di Alpha, per un episodio che per molti è il migliore di tutta la seconda serie.
La Terra, ormai nel 2100, riesce a mettersi in contatto con Alpha e comunica loro che hanno messo a punto un mezzo per la trasmissione a distanza, che potrà trasferire gli abitanti della Luna sulla Terra. Purtroppo il tempo, causa una prossima eclissi, è contato. John, Helen e Alan si sottopongono all’esperimento per primi: ma un terremoto sulla Terra li porta fuori strada, su un pianeta che sembra tanto la Terra ma che a prima vista non lo è. In realtà i tre hanno viaggiato non solo nello spazio ma nel tempo, e si trovano nella Scozia del 1339, in lotta con l’Inghilterra. Helen si ammala gravemente per gli sbalzi di atmosfera, e gli scozzesi che incontrano non hanno certo buone intenzioni, visto che credono che portino la peste. Si salveranno in extremis, rinunciando per sempre alla possibilità di tornare sulla Terra.
Inquietante ma non lontana dalla realtà l’immagine della Terra distrutta dalla siccità, che tutto sommato preannuncia ciò che si sentiva già come allarme venticinque anni fa. La Scozia medievale è un po’ stereotipata, ma è stato il primo assaggio del mondo che poi è diventato celeberrimo con Braveheart. Interessante comunque vedere le difficoltà che tre persone abituate a vivere nella tecnologia trovano quando si trovano senza mezzi a contatto con la natura.
Vega.
Il tema del robot che vuole diventare umano, poi sentitissimo in tanti film, cartoni animati e fumetti, è al centro di un episodio che però non lo sviluppa in maniera interessante come avrebbe potuto essere.
Una bellissima aliena, Zamara, giunge sulla Luna e prende in ostaggio Helen e Tony, lasciando Alpha al limite delle risorse energetiche: i due devono collaborare, ma non sanno bene a che cosa. Giunti sul pianeta Vega, da cui proviene la donna, si trovano in mezzo ad una serie di bellissimi alieni di ambo i sessi che li provocano ed esasperano in tutti i modi: lo scopo viene loro svelato presto da un uomo mascherato: sono tutti robot, e vogliono scoprire la pulsione omicida per poter comandare. I problemi si complicano quando Zamara, scoprendo il potere che la gelosia può avere sull’animo umano, decide di far sedurre Helen sotto gli occhi di John dal suo amico Zar per provocarlo. Ma Zar saprà scegliere l’amore invece che la morte, a costo della sopravvivenza sua e dei suoi compagni…
Il look dei robot umanoidi è decisamente esilarante e da spettacolo di varietà anni Settanta; il discorso della ricerca dell’umanità è importante, peccato che si scada nei cliché; la scena di seduzione, sia pure castissima, creò non pochi problemi ai giovanissimi spettatori con i loro genitori che reagirono in molti casi indignati. Zamara è interpretata da Billie Whitelaw, nota caratterista inglese, che recentemente ha interpretato la madre di Merlino nello sceneggiato omonimo.
La milgonite.
Un alieno temibile con la forma di roccia è al centro di un episodio che per qualcuno è tutto sommato più che discreto.
John, Helen, Maya, Tony, Alan e il geologo Dave, spaccone e sbruffone specie con le ragazze aliene che non sanno ancora difendersi molto dai pappagalli, vanno ad esplorare un pianeta sul quale scoprono una strana roccia, che prende subito sotto controllo Tony per ingrandirsi e nutrirsi. Ha infatti bisogno di acqua, e dopo aver esaurito le risorse idriche dell’Aquila di turno, si rivolge contro gli esseri umani, che sono per l’80 per cento formati d’acqua. La lotta c’è, e la roccia viene distrutta, dopo che ha anche preso sotto potere Dave, che come geologo non può non essere entusiasmato da una creatura simile. Ma in fondo ciò che vuole è solo vivere, e gli Alphani la aiuteranno, creando la pioggia su quel pianeta arido e per loro (ovviamente!) inospitale.
Dave è decisamente una macchietta poco sopportabile: fanatico, stupido nelle sue avances a Maya e nelle sue imitazioni di un cow boy texano. Buono invece il Tony robot di alcune scene, in un episodio da consigliare agli ecologisti, per il rispetto per l’ambiente che dimostrano gli abitanti di Alpha. Battuta finale Abbiamo riportato la vita, retorica, ma tutto sommato non male per insegnare un po’ di rispetto per la natura.
Archanon.
Un episodio in cui emergono alcune caratteristiche degli abitanti della base Alpha e dove c’è un accenno all’ipotesi extraterrestre nel passato della Terra, purtroppo non sviluppata come avrebbe meritato.
Alan e Jones trovano sotto la Luna un uomo e un ragazzo in animazione sospesa: con l’aiuto di Helen li soccorrono ed i due si presentano come Pasc ed Etrec, padre e figlio. Millenni prima erano giunti nel nostro sistema solare come messaggeri del pianeta della pace Archanon, e lì erano rimasti vittime di un complotto dei loro sudditi, rimasti contagiati dalla violenza dei Terrestri, ed erano stati sopraffatti da un golpe capeggiato dalla rispettiva moglie e madre. La realtà è però ben diversa: Pasc ed Etrec hanno in sé una malattia genetica che porta all’omicidio, e sono stati sospesi in attesa di trovare una cura. Helen individua una possibile soluzione, con alla base delle trasfusioni e modifiche del sangue, ma c’è un problema: nessun archaniano può donare il suo sangue e restare vivo…
L’ipotesi extraterrestre è sempre affascinante, e qui viene risolta con rimandi ai tempi dei Babilonesi, nel modo di vestirsi dei due alieni, e con qualche altro riferimento timido. Sono molto carine le scene tra Alan e Etrec, durante le quali il simpatico pilota dimostra tutta la sua passione per bambini e giochi (la sua terza passione verrà fuori altrove). Un finale decisamente da Remì rovina un po’ il tutto, peccato. Segnaliamo, nella versione italiana, Giorgio Locuratolo, futuro doppiatore di Supercar e Baywatch, che presta la voce a Jones, e Marco Guadagno, oggi titolare della casa di doppiaggio di Beverly Hills, che doppia Etrec. Maya fa una comparsata rapida, sta infatti partecipando ad un’esplorazione.
Taybor.
Uno degli episodi che mi aveva divertita di più, quando ero bambina, e che può essere letto anche come una critica ad un certo tipo di consumismo.
Sulla base Alpha giunge Taybor, un mercante, che parla come un vecchio lupo di mare, ruffiano per quanto può esserlo il suo mestiere, un po’ invadente, ma tutto sommato simpatico. Riempie le tasche degli abitanti di Alpha di oggetti inutili ma luccicanti, ma possiede un congegno che può far viaggiare nell’iperspazio, e che potrebbe servire ai nostri eroi per ritornare sulla Terra. John gli propone di prenderlo in cambio della Luna, ma Taybor vuole un’altra cosa: la bellissima Maya, da mettere in mezzo alle altre cose belle che ha (e poi eccetera). Il problema è che vuole proprio quella reale, e non esita a rapirla: ma a lui Maya può piacere solo se è e resta bella…
Le scene con Taybor, il suo arrivo sulla Luna, i suoi scambi, i suoi racconti, la cena in cui si strafoca con la birra di Tony (che tutti odiano) sono esilaranti e simpaticissime ancora oggi. L’importanza che tutti danno ai suoi inutili oggetti è decisamente una metafora di certi comportamenti che abbiamo noi nella nostra società, e tra tutti gli episodi della seconda serie, questo è quello che si avvicina di più ad una matrice di tipo fiabesco. Forse è a tratti un po’ stupido, ma può essere visto anche da chi non ama particolarmente il genere.
Luton.
Un episodio avventuroso, tutto girato in esterni, con discorsi importanti sulla relatività delle regole di vita e su cosa succede se culture diverse si incontrano.
John e Maya esplorano un pianeta all’apparenza bellissimo, verde, pieno di piante: per sbaglio assaggiano alcune bacche e colgono un fiore, e si trovano ad essere accusati dagli abitanti di Luton (questo è il nome del pianeta) di aver commesso un crimine: dovranno affrontare altri condannati e vincere o morire. Contro di loro, in mezzo ad una natura paurosa e solo vegetale, si scontrano tre esseri dotati di poteri superiori, provocando una lotta impari che forse solo con l’astuzia può essere vinta. Ma uccidersi a vicenda può essere una soluzione?
Una volta tanto non ci sono animali pericolosi, ma piante: e malgrado gli effetti speciali dimostrino tutti i loro anni, l’effetto può essere inquietante. Alla lunga, però, quello che può essere messo in discussione qui sono i relativismi culturali su ciò che è lecito e ciò che è illecito, e cosa sia meglio, se punire un reato o prevenire un crimine: questo poi è attualissimo. Tutto sommato, una puntata gradevole, diretta da Val Guest, mitico regista di film di fantascienza degli anni Cinquanta.
Il robot.
Finalmente arrivano anche i robot: peccato che l’episodio, pur con dei momenti carini (soprattutto per i romantici), sia un po’ troppo raffazzonato.
Vicino alla base Alpha arriva un’astronave lanciata dalla Terra alcuni anni prima: tutti i suoi occupanti sono misteriosamente spariti, c’è solo un robot, all’apparenza divertente, ma in realtà spietato: rapisce infatti John ed Helen ed, approfittando dei sentimenti che i due provano, li usa per rigenerarsi e vivere in eterno. Frattanto Tony e Maya scoprono su un pianeta vicino tutti i membri dell’equipaggio morti, compreso lo scienziato inventore del robot: stava lavorando ad una versione più moderna della sua creatura. Occorre intervenire con urgenza, e grazie alle abilità di Maya, tutto si risolve. Poi a John ed Helen tocca discutere su alcuni test a cui sono stati sottoposti.
Per molti, uno degli episodi peggiori della serie, infantile, e un po’ scontato: in realtà dà l’impressione di qualcosa di non curato fino in fondo. Il titolo originale, Brian the brain, è stato ripreso da un recente fumetto underground italiano finito nei guai per presunta istigazione alla pedofilia. Dirige Kevin Connor, futuro regista di fiction come I misteri della jungla nera, con Kabir Bedi (altro mito anni Settanta) e Virna Lisi.
Magus.
Un episodio che critica certe manie religiose e l’integralismo ottuso di certe sette (e anche di tante branche delle religioni ufficiali), con alcune ingenuità di fondo.
Nella sala comandi di Alpha si presenta un essere maestoso: Magus, il creatore, ed offre una nuova Terra, dove per il momento, almeno, si devono trasferire solo John, Helen, Tony e Maya. Giunti in quello che sembra davvero un Paradiso terrestre, i quattro scoprono che in realtà sono prigionieri, e sono persino costretti a rinunciare ai loro sentimenti naturali e a scambiarsi di coppia. Ma Magus non è Dio: è un mago cosmico, che cerca di realizzare esperimenti genetici, i cui risultati per il momento sono state povere creature mostruose. Ma ha un punto debole: ha bisogno di luce, e per salvarsi l’unico modo può essere togliergli tutta la luce…
Feroce critica agli esperimenti sugli esseri viventi (da consigliare ai convegni della LAV), con richiami alle culture del passato, e alla magia della storia, visto che Magus si spaccia discendente di personalità come Merlino e Nostradamus.
Kalthon.
Un episodio simpatico sul tema del gemello malefico, con effetti visivi luccicanti e un po’ di inquietudine in più che altrove.
John, in visita su un asteroide di cristallo, viene sopraffatto da un sosia nato dai cristalli del luogo, che fugge su Alpha dove ordina che tutta l’energia venga convogliata verso il corpo celeste, mettendo in pericolo la sopravvivenza della base. Maya ed Helen, che cercano di fermarlo e farlo ragionare, vengono l’una confinata nel suo alloggio, l’altra spaventata dal suo tocco, che è di ghiaccio. L’asteroide è un mondo in embrione, ed ha bisogno di grande energia per rigenerarsi: poco importa se Alpha morirà. Tony e Maya si ammutinano e giungono sul corpo celeste, dove liberano il vero comandante e cercano di distruggere il cuore di tutto. John viene riconosciuto tale da Helen, che non dubita di fronte ai sentimenti di quello reale quando torna sulla Luna. Per il sosia e l’asteroide è la fine…
Effetti speciali discreti, pur realizzati con luce, importanza alla fedeltà, ma anche ai sentimenti e alla lealtà, per una puntata ancora abbastanza gradevole, con alcuni effetti sonori nel finale parecchio efficaci. Memorabili le scene in cui Helen tocca John e si ritrae inorridita dal suo tocco e quella dello scontro tra i due sosia nella caverna.
Le crisalidi.
Un episodio che vuole dimostrare quanto certi valori etici siano validi comunque, anche in civiltà avanzatissime, con un ammiccamento abbastanza riuscito…
Periodicamente la base lunare Alpha riceve delle scariche provenienti da un sistema planetario vicino che aumentano man mano: rischia la distruzione. John, Maya ed Alan vanno in esplorazione e scoprono che gli abitanti di quel mondo, periodicamente rinascono sotto forma di crisalidi: sono in questo momento, e l’energia serve loro per la rigenerazione. John affronta la prima rinata, una splendida donna, e la convince (grazie anche al suo fascino ;-), la tipa ha fame, si vede!), a ritardare le esplosioni. Ma l’altra donna rinata e il primo uomo, fratello del Guardiano che per disgrazia Alan ha rischiato di uccidere sono durissimi. Pur sapendo che non ce la faranno più a tornare a casa, i tre rifiutano l’offerta di rimanere e partono verso i loro compagni per morire vicino a loro. Ma le loro parole fanno breccia nell’anima di questi esseri che cercano la perfezione, che salvano loro e la Base. L’aliena si cercherà qualcun altro con cui placare la fame (questo lo aggiungo io!).
Senz’altro i valori che l’episodio difende sono nobili: non ci sono cattivi, meno che mai che in altri episodi, ma c’è un discorso di tolleranza e di rispetto fatto in modo che nemmeno chi è perfetto può sottrarsi. Per i guardoni, le due ragazze nel cloro sono nude, e così pure il loro collega: questo episodio mi ha fatto dire ma perchè io da bambina potevo vedere una cosa così ed oggi censurano l’ultima di Sailormoon? Forse perché non c’era la Slepoj… I tre alieni sono doppiati da Monica Gravina, Rita Baldini e Romano Malaspina, tre note voci di tanti altri telefilm e cartoni animati.
Il tiranium.
Un episodio incentrato sui problemi della fede, con anche qui un paio di ammiccamenti ad uso degli appassionati…
La Base Alpha è investita da un’ondata di calore pazzesco, che rende un po’ allegri qualcuno perché vede le sue colleghe non più in uniforme, ma che crea non pochi pericoli e preoccupazioni. Patrick Osgood, minatore, ha la bellissima moglie Michelle in ospedale per un trapianto cardiaco ed inizia ad avere visioni in cui vede solo se stesso come salvatore della moglie. Per questo motivo la rapisce e la porta nei sotterranei, mentre Helen riesce ad approntare un cuore artificiale. Il caldo sale, e i due vengono recuperati, ma Patrick resta gravemente ferito. L’intervento riesce, ma Michelle muore: sarà la fede del marito a riportarla su questa Terra, mentre il pericolo del fuoco e del caldo sparisce via via.
Le ragazze della base in bikini fanno un certo effetto, soprattutto una visione di Maya in abiti succinti è decisamente tosta per tutti i maschietti, ih ih! La storia tra Patrick e Michelle è sufficientemente appassionata e commovente, e viene fuori discretamente il rapporto tra fede e ragione, la capacità della scienza di fare molto bene, ma non di risolvere tutti i problemi dell’umanità: per questo ci va la fede. Patrick è doppiato dal mitico Romano Malaspina, voce di Actarus in Goldrake e di tanti altri personaggi di fumetti giapponesi.
I naufraghi.
Uno degli episodi se vogliamo più movimentati e meno meditativi, con qualche buona idea gettata senza gran sviluppo e tanti mostri.
John e Tony vanno ad esplorare un relitto di astronave comparso sullo schermo: parallelamente Maya è colpita da una forte febbre, che non riesce ad essere curata in nessun modo. Di colpo, la Luna entra in una deformazione spaziale, e si perde a cinque anni luce dal posto precedente: non ci sono speranze per John e Tony di ritornare, salvo un miracolo. Nel frattempo, Maya assume la forma di un mostro, e senza controllo, cerca di fuggire dalla Luna forse per raggiungere il suo pianeta perduto. Il controllo molecolare per lei è perduto, e prende ancora altre forme mostruose, mettendo a repentaglio la sua vita. John e Tony scoprono che sull’astronave avevano affrontato lo stesso problema e non erano riusciti a risolverlo, ma forse avevano trovato una soluzione e decidono di provare: il loro tentativo riesce, mentre Maya guarisce e torna normale. Tutto ancora una volta è finito per il meglio.
Un episodio che piace a chi nella fantascienza cerca creature strane, e che sembra creato apposta per dare sfoggio a mostri e simili. Da piccola mi aveva un po’ spaventata, ma niente paura, non sono andata a tirare i sassi dal cavalcavia perché l’ho visto. Inquietante comunque la trasformazione di Maya, da bellissima creatura a mostro, quasi a dimostrare la sua duplicità e i pericoli che può nascondere: tutte le rose hanno delle spine, insomma.
Vindrus.
Un episodio sulla contrapposizione materia-antimateria, con momenti divertenti ed avventurosi, ma qualche ingenuità.
Shermeen, una giovane botanica di Alpha, è disperata: si è innamorata di Tony, lo sta aiutando a coltivare il luppolo per la sua birra, ma lui non apprezza per niente quello che lei fa per lui, anzi. Un giorno, le appare un essere immateriale, Vindrus, che le chiede di scendere sul suo pianeta, dove troverà una risposta a tutti i suoi problemi. Shermeen si unisce a Maya, John e Bill, e riesce a penetrare in un edificio dove l’uomo le dà altre direttive. Vindrus appartiene ad una specie che vive nell’antimateria, e vuole tornare con la sua gente nel mondo della materia. Ma per realizzare questo, un essere umano per ognuno deve andare lui nel mondo dell’antimateria: Shermeen è la prima, dopo verranno tutti gli altri della base Alpha. Qualcosa però non funziona, e, tornata nel mondo reale, Shermeen decide di dedicarsi a qualcun altro che non sia Tony.
Spassose le scene con la birra, ma troppo infantile il personaggio di Shermeen (che nella versione francese si chiama Arnelle), che sembra l’ultima arrivata, tonta ed ingenua. Shermeen è interpretata da Lynn Frederick, ultima moglie di Peter Sellers, morta prematuramente nel 1984, ed è doppiata da Cristina Boraschi, futura voce di Julia Roberts; Vindrus è Stuart Wilson, che ha interpretato magistralmente il ruolo dell’antagonista di Zorro vecchio (Antony Hopkins) e Zorro giovane (Antonio Banderas) ne La maschera di Zorro.
La nuvola.
Un episodio dedicato ai fan di Maya e Tony che sono protagonisti assoluti in una terribile lotta contro un mostro.
Una nuvola radioattiva arriva sul monitor di Alpha, causando malori in quasi tutto l’equipaggio. Dalla nuvola giunge una spaventosa creatura, che deve sottrarre il sistema di mantenimento agli Alfani, per conto dei suoi padroni. Subito si ingaggia una lotta senza quartiere, sostenuta tra Tony e Maya, tra i pochi a non essere rimasti vittime della nuvola. Ma la creatura resiste a tutto: all’assenza di ossigeno, al cloro, ai laser, al fuoco; forse non è un essere vivente, e sarà Maya, grazie alle sue prodigiose trasformazioni, a distruggerlo, e a salvare Alpha. Ora dovrà risolvere alcuni suoi problemi di cuore con Tony, rimasto contuso, ma senza aver perso il suo sarcasmo…
Quando ero bambina era uno dei miei episodi preferiti: visto oggi, mantiene una buona dose di movimento e sentimento, incentrandosi sulla coppia giovane di Alpha. Sotto i paludamenti del mostro c’è Dave Prowse, il futuro Dark Vader della saga di Guerre stellari: effettivamente il suo destino è di recitare mascherato. Un episodio comunque di quelli da guardare a San Valentino!
Onde Lambda.
Uno degli episodi forse più riusciti, simile nella struttura ad un misto tra un giallo e un episodio di X-Files.
Una misteriosa perturbazione spaziale provoca aumenti delle capacità extrasensoriali in alcuni abitanti di Alpha: parallelamente, Sally, una giovane infermiera, muore misteriosamente. Gli indizi sembrano portare verso Caroline, una ragazza intelligentissima, brillante tecnica, nuova compagna dell’ex ragazzo di Sally, Mark. Parallelamente John è perseguitato dagli spettri di due suoi amici, Sam e Tessa, che lasciò morire per imposizione dall’altro su un pianeta. Dietro a tutto c’è proprio Caroline, che ha acquisito poteri straordinari, e che ha perso ogni controllo. Il duello finale sarà tra John e Caroline, e l’esito non è certo scontato..
Caroline dà vita ad un personaggio negativo ed affascinante, una ragazza normale che diventa un essere dotato di poteri malefici, bella e dannata: tra le sue discendenti ci sono la Nancy di Giovani streghe; estremamente sexy, porta una ventata di provocazione all’interno di Alpha. Nella versione italiana è doppiata da Cristiana Lionello, futura voce di Sharon Stone, a cui Caroline somiglia abbastanza (ma non è lei). Bello anche il confronto tra John e i due fantasmi, ed alcune scenette tra l’equipaggio, come quella del tecnico che inizia a vincere prodigiosamente, sono simpatiche. Una puntata che può piacere anche a chi non stravede per la fantascienza.
Tora.
Il primo ammutinamento nella storia di Alpha al centro di un episodio comunque interessante, diretto da Peter Medak, regista inglese cult.
Sanderson e la sua équipe di tecnici addetti all’esplorazione del suolo lunare si autoconvincono che il pianeta contro il quale la Luna sta andando sia abitabile, quando in realtà si tratta di un mondo ancora primordiale. John deve organizzare una sorta di esplosione atomica per deviare la traiettoria, e Sanderson diventa la sua nemesi, ammutinandosi e mettendo in grave pericolo la vita sua, di Maya e degli altri abitanti della base, costretti ad una forzata evacuazione in vista dell’esplosione, e rimanendo nel suo proposito anche quando i suoi due amici e la sua compagna Eva lo abbandonano. Purtroppo le sue visioni sono errate, e il pericolo c’è eccome.
Un bel episodio, che omaggia le origini delle serie e l’esplosione che scagliò la Luna fuori dall’orbita, con anche il primo e unico tentativo di ammutinamento: peccato che Sanderson sia davvero antipatico. Nel ruolo di Eva, Caroline Seymour, la protagonista della serie I sopravvissuti. C’è anche un’inedita Maya bambina (deliziosa!) e un finale molto ironico in cui Tony e Alan dimostrano le loro preferenze in fatto di foto (di truzze anni Settanta davvero esilaranti!).
Dorzak.
Un altro episodio costruito un po’ come un giallo, piuttosto riuscito ed intrigante, con alcuni esempi di truzzeria assolutamente da ridere.
Su Alpha arriva una nave spaziale comandata da Sahala, del pianeta Croton: Clea, un membro del suo equipaggio si è trasformata in una criminale poi suicida, e Yasda, l’altro membro è in fin di vita, il tutto a causa di Dorzak, uno psyconiano psicopatico e dominatore. Maya, subito odiata dalla donna per le sue origini, ricorda Dorzak come un filosofo, un uomo di pace, e crede anzi che i tiranni siano proprio quelli di Croton: non esita a liberarlo, ma dovrà scontrarsi con i suoi poteri e con il fatto che, come già suo padre, il suo amico di un tempo è molto cambiato… Rimarrà sola ancora una volta, mentre tra Sahala e Alan, unico che le ha dimostrato simpatia, sembra nascere qualcosa…
Un episodio in cui centrano molto i pregiudizi: l’atteggiamento di Sahala verso Maya sembra ricalcare quello di chi oggi non vuole avere per esempio niente a che fare con nessun albanese… Tutto il mondo è paese, anche se qui ci sono indubbiamente delle motivazioni valide. Addirittura spaventoso e carismatico il personaggio di Dorzak, mentre Maya si afferma un’altra volta come troppo buona ed ingenua. Carina la storia d’amore tra Alan e Sahala, e divertentissimo il look delle tre aliene, decisamente carine ma infagottate in abiti assurdi!
Il pianeta del diavolo.
Un episodio incentrato sul personaggio di John, un po’ stupidotto e vicino a certi film di serie B vagamente sexy degli anni Sessanta e Settanta.
Visitando un pianeta apparentemente abitabile, John scopre che in realtà è pieno di morti: un trasferitore porta degli esseri lì che muoiono subito, per strani giochi di atmosfera. Sulla luna del pianeta c’è una colonia penale, comandata da Elisia, una donna spietata e crudele che condanna per un nonnulla i detenuti a pene disumane e che li illude con la possibilità di tornare a casa quando in realtà li aspetta comunque la morte. La donna si infatua di John, ma lui saprà ribellarsi a lei e alle sue guardie sexy, e mettere fine al suo regno del terrore.
Bellissime le guardie al femminile, anche se superate le loro uniformi, e un po’ già vista l’idea del potere in mano alle donne e degli uomini schiavi (comunque tra i detenuti ci sono anche delle donne). Elisia è bellissima e pericolosa, ma John le resiste (lui ama un’altra e che diamine!). Tranne che per un momento, non si vedono né Helen, né Tony né Maya; nel ruolo di una delle guardie di Elisia c’è Cassandra Harris, moglie defunta di Pierce Brosnam.
Il lampo che uccide.
Uno degli episodi più sofferti, piuttosto riuscito, e forse dei migliori.
Un gruppo di Alfani, fra cui John, Tony ed Alan si trovano su un pianeta all’apparenza ospitale per esplorarlo: di colpo, Tony viene colpito da una forza misteriosa che lo porta in coma, mentre tutti i valori di aria pura, frutti sani e acqua potabile vengono stravolti: è tutto velenoso. Da Alpha, Maya ed Helen si buttano al salvataggio con un aliante (l’atmosfera corrode tutti i materiali), mentre in una caverna vengono scoperti i resti di una precedente missione, che rivela che c’è una forza misteriosa che tende a distruggere che si confronta con lei nel tentativo di parlarle. John decide di affrontarla, per salvare se stesso e il suo equipaggio, e il confronto sarà pericoloso, ma insegnerà all’essere qualcosa.
Un episodio di pericolo senza cattivi, con un’ennesima dimostrazione della sfiga degli abitanti di Alpha. Buona l’interpretazione di Tony, normalmente accusato di essere un personaggio amorfo, lì solo per fare il fighetto della situazione. Un’avventura genuina che discende dalle storie tipo Robinson Crosue.
I dorconiani.
L’episodio conclusivo in Inghilterra ed anche uno dei migliori: non sembra un addio e lascia anzi aperta la strada per nuovi seguiti e avventure immaginate dai fan.
Nei pressi di Alpha giunge una nave dorconiana: i dorconiani sono nemici mortali degli Psychoniani e vogliono rapire Maya per trapiantare il suo cervello in quello del loro re, che avrà l’immortalità. L’attacco che sferrano è terribile, e riescono nel loro piano. John si butta al salvataggio della ragazza che viene portata sulla nave, dove si trova il re, il suo luogotenente, il console Varda, donna intelligente ma crudele, e suo nipote, Malik, per niente contento che l’ingombrante zio debba vivere in eterno. Sarà proprio da quest’ultimo che John riceverà un aiuto inaspettato ma tutt’altro che disinteressato, visto che Malik vuole sfruttare Maya per se stesso. Ma la crudeltà dei Dorconiani non li porterà a buon fine…
Un episodio avventuroso, dove ci sono battaglie galattiche in stile Star Wars ante litteram, rapimenti e complotti in stile fantasy, amicizia ed amore: movimentato e sofferto fino in fondo, persino dai più feroci detrattori della seconda serie è considerato riuscito.
Attenti ai terrestri I.
L’unico episodio in due parti, presentato anche nelle sale cinematografiche come un film, ha dei momenti buoni ma soffre un po’ di alcune lunghezze.
John rimane vittima di un incidente e viene collegato ad una macchina rivoluzionaria. Nel frattempo giunge una super capsula dalla Terra, con sopra amici, fidanzati e parenti dei componenti di Alpha: un primo gruppo, formato da Alan e da due tecnici nucleari, deve andare in avanscoperta, poi arriveranno gli altri, e tutto tornerà come prima. John supera la cura e si risveglia, non senza uno strano attentato alla sua vita, e scopre con orrore che la sua ex fiamma Diana, il fratello di Tony, il fidanzato di Tony, la fidanzata di Ben e gli altri in realtà sono orrendi mostri plasmatici, che essendo stati da lui smascherati, cercano in tutti i modi di ucciderlo. Nessuno gli crede, perché quell’arrivo è troppo bello per essere un inganno.
Bello l’incontro tra amici e Alfani, durante il quale si scoprono cose nuove sul passato dei nostri eroi, anche divertenti: Stuart Damon, che interpreta Guido, fratello di Tony, è particolarmente simpatico, e tra i suoi altri ruoli ricordiamo quello del principe in un’edizione della fiaba di Cenerentola. Terrificante, malgrado gli effetti sorpassati, la parte relativa alla scoperta della vera natura degli esseri, e l’inquietudine che serpeggia fin dall’inizio, come contraltare alla gioia del ritrovo. Un episodio più che discreto.
Attenti ai terrestri II.
Seconda parte dell’episodio, non all’altezza della prima, soprattutto nella parte conclusiva, si fa guardare ovviamente per vedere come va a finire.
Maya si fa convincere a sottoporsi allo stesso trattamento di John, ed anche lei vede poi quegli esseri mostruosi. Prese le loro forme, scopre che essi stanno morendo ed hanno un disperato bisogno di radiazioni: il modo scelto per averle è di far scoppiare i serbatoi nucleari, causando la morte di esseri che disprezzano ma a cui vogliono comunque donare un po’ di gioia. Helen, John e Maya riescono a spezzare la loro influenza su Alpha, ma Alan e i suoi colleghi sono nel deposito di scorie per portare a compimento il loro piano, credendo in realtà di essere sulla Terra, in famiglia, con le fidanzate, di rigiocare con i loro bambini. John, Maya e Tony vanno per salvarli, ma le illusioni non potranno avere la meglio, anche se mortali?
Trasmesso in quattro parti nel 1980 in Italia e poi non più visto, distribuito in sordina in videocassetta nelle nostre edicole, cade un po’ nella prima parte, anche se le sequenze parallele tra la realtà mortale delle scorie e i finti sogni, soprattutto quelli del papà che riabbraccia la sua bambina, sono riuscite e sufficientemente struggenti. Bello il mostro che diventa Maya ad un certo punto, nella migliore tradizione del fantasy.
La prima serie è considerata da molti il vero Spazio: 1999, per i toni decisamente più adulti e più inquietanti, per le atmosfere e i finali poco rassicuranti e per il rapporto strano ma bellissimo che unisce il comandante Koenig alla dottoressa Russell che a molti ha poi ricordato il rapporto di Mulder e Scully.
Separazione
La prima puntata in assoluto della serie, che in ogni caso non poteva incominciare meglio di così, con avventura, mistero e brio.
Sulla base lunare Alpha, nel settembre del 1999, si sta preparando una spedizione verso il pianeta Meta, quando alcuni astronauti impazziscono e muoiono in maniera misteriosa. Per giochetti molto terra terra il comandante viene rimosso e al suo posto giunge John Koenig, amico da tempo di uno scienziato ospite su Alpha, Victor Bergman. Qui inizia ad indagare sul perché di questi fatti, aiutato anche dalla dottoressa Helen Russell, per la quale prova un’immediata anche se controversa simpatia. Presto scopre un’inquietante verità: le scorie nucleari depositate per anni sulla Luna a mo di discarica stanno per instaurare una reazione a catena dalle conseguenze impreviste e terrificanti. Nel frattempo arriva su Alpha il commissario Simmonds, un politico noto per le sue doti intriganti, che vuole vedere chiaro ma crea soltanto problemi. Ma niente può evitare l’inevitabile: il 13 settembre 1999 la temuta reazione a catena si instaura, e la Luna viene spinta fuori dalla sua orbita, verso nuove avventure. Per gli Alfani non ci sono possibilità di tornare sulla Terra, ma solo di sopravvivere alla meno e peggio nell’attesa di trovare una nuova casa.
Un bell’episodio, l’esplosione nucleare mantiene il suo fascino malgrado l’assenza di computer graphic e gli anni passati. Simpatici i battibecchi tra comandante e dottoressa, antipaticissimo Simmonds (l’unico personaggio forse decisamente antipatico della serie). Un buon inizio, con lo spunto della spedizione verso il pianeta Meta non più ripreso: viene spontaneo chiedersi, dunque: ma che fine ha fatto il pianeta Meta?
Destinazione obbligata: Terra
Un episodio dove si parla di pace, dove i politici mostrano il loro volto senza scrupoli e dove gli Alfani perdono un’altra possibilità di tornare sulla Terra.
Nei pressi di Alfa giunge un’astronave programmata a viaggiare su lunghissime distanze, finita fuori controllo per un’avaria. Sopra ci sono i superstiti di un’antica civiltà extraterrestre, che, mentre il loro mondo stava per essere distrutto, hanno intrapreso un viaggio in animazione sospesa verso alcune direzioni prestabilite dove trasferirsi: quella di quest’astronave era la Terra. Per un equivoco uno degli alieni muore: gli altri ridestatisi, non solo non portano rancore agli Alfani, ma offrono ad uno di loro la possibilità di tornare sulla Terra. Zeno, il loro capo, vorrebbe Helen, e anche la donna sembra attratta da loro. Purtroppo Simmonds si intromette, minacciando di morte tutta Alfa se non sarà lui il prescelto. Gli alieni accettano: ma in realtà sabotano qualcosa del non perfetto sugli uomini stato di animazione sospesa: Simmonds morirà soffocato poco dopo la partenza, senza sapere che comunque il computer aveva designato lui come possibile passeggero della nave aliena, e che non c’era bisogno di rovinare tutto con il suo comportamento.
Un episodio interessante, ricco di spunti come la criogenetica e i viaggi nello spazio, ripresi anche in altri film e fumetti. Christopher Lee, uno dei più famosi Dracula dello schermo, è un bravissimo Zeno, mentre Roy Dotrice, l’odioso Simmonds, avrà poi modo di riscattarsi anni dopo interpretando il padre della Bestia nel serial La Bella e la Bestia, uno dei più interessanti a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.
Sole nero
Uno degli episodi più filosofici, per certi versi interessante, ma con una cappella clamorosa: il Sole nero in realtà dovrebbe essere un buco nero!
In un giorno come un altro, sui monitor di Alpha compare un gigantesco sole nero, contro cui la Luna sta andando bellamente a schiantarsi. Mancano poche ore, e questo può voler dire la fine per tutti. John e Victor approntano uno scudo di emergenza per proteggere la Luna, ma la loro sorte è comunque incerta. Un gruppo di cinque persone, tra cui Alan, Helen e Sandra, vengono imbarcate su un’Aquila con l’ordine di allontanarsi il più possibile dalla Luna e dal Sole nero. Gli altri rimangono ad aspettare: John e Victor assistono ad una trasformazione straordinaria delle loro persone, mentre passano nel Sole nero, ed arrivano a quasi arrivare vicini al mistero dell’universo. Dall’altra parte del Sole nero, a migliaia di anni di luce dalla posizione originale, hanno la sorpresa di vedere arrivare vicino a loro l’Aquila dei loro compagni, che credevano perduti per sempre. Tutto si risolve per il meglio con un’interrogativo misterioso sulle loro esistenze.
Suggestiva la sequenza del passaggio nel Sole nero, ancora a distanza di anni, in un episodio pervaso di malinconia, dove emerge piuttosto bene il rapporto platonico tra John ed Helen. Victor è particolarmente simpatico, e si dedica al fumo e al bere, attività che gli sarebbero precluse, ma che dopo che si è penetrati nei misteri dell’universo, uno si può anche permettere.
Questione di vita o di morte
Un episodio un po’ difficile, sul contrasto materia antimateria, in cui si scopre qualcosa in più sulla vita privata dei personaggi.
Sul monitor di Alpha compare un pianeta all’apparenza abitabile: viene mandata un’Aquila ad esplorarlo: al suo ritorno, sull’Aquila viene trovato il corpo di un uomo misterioso, che Helen riconosce come suo marito Lee, dato per morto alcuni anni prima. L’uomo cerca di dissuadere gli Alfani ad andare sul pianeta: ha un’energia misteriosa, rimuore di nuovo e scompare di colpo. Helen, John, Sandra ed altri scendono sul pianeta, ricco di acqua, di animali, di piante di tutti i tipi. Di colpo l’acqua diventa velenosa, il pianeta è sconvolto da eruzioni e terremoti, tutti i componenti sembrano morire. Helen, unica sopravvissuta, vede suo marito, che le rivela di essere ormai un frammento di antimateria, come tutto il pianeta. Gli Alfani devono andarsene: non possono vivere in un mondo così, loro che sono formati di materia. Helen e i suoi compagni tornano su Alpha, anche se una parte del cuore della dottoressa rimane con suo marito su quel suo strano mondo.
Carino il triangolo Helen, marito ritrovato e John, decisamente perplesso e geloso da questo ritorno improvviso. Non male lo sviluppo del tema materia ed antimateria; il marito di Helen è interpretato da Richard Johnson, attore di teatro inglese, interprete di numerosi film d’avventura e in costume anche in Italia negli anni Sessanta, e marito per breve tempo della bionda diva americana Kim Novak.
Fiocco azzurro su Alpha
La popolazione di Alpha aumenta nell’unico episodio in cui sono presenti i bambini: avrebbero dovuto esserci anche in un’altra puntata, che però non fu mai realizzata.
Cynthia Crawford, scienziata e vedova di un pilota, dà alla luce un bimbo, Jackie, accolto con tripudio da tutta Alpha. In poche ore, però Jackie assume le sembianze di un bambino di cinque anni: è carino ma inquietante, muto e dotato di poteri strani, crudele verso la madre terrorizzata, ma tutta Alpha lo coccola e lo vizia, tranne John e sua madre. Qualche giorno dopo, il bambino diventa un adulto: si chiama Jarak, ed è un alieno fuggiasco da un altro pianeta, dotato di poteri malefici, e si è insinuato nel corpo del piccolo per portare la sua gente al potere a scapito di Alpha. Grazie ai suoi poteri, fa nascere nel corpo di sua madre la sua donna, ed insieme iniziano a seminare paura su Alpha, mentre si avvicinano minacciose delle navi aliene. I due verranno uccisi dalla loro gente, che restituiranno ad Alpha la prima mamma e il primo bimbo presenti sulla base.
Un episodio ben strutturato, con conclusione all’insegna dei valori familiari, per la serie mamme e bimbi vendono sempre bene. Carino vedere i membri dell’equipaggio di Alpha giocare con un bambino. Il tema del bambino malefico ha comunque una buona tradizione negli anni Settanta (un esempio per tutti, L’esorcista) e rimarrà presente ancora oggi (L’innocenza del diavolo). Jarak è interpretato da Julian Glover, l’antagonista di Indiana Jones in Indiana Jones e l’ultima crociata.
Un altro tempo, un altro luogo
Uno degli episodi più celebri in assoluto, e senz’altro uno dei migliori, con sottinteso quante infinite possibilità di vita si possano aprire in dimensioni parallele.
La Luna viene investita da una forza misteriosa, che provoca disturbi di lieve entità in tutto l’equipaggio, tranne che nella giovane tecnica Regina, che comincia a parlare di un mondo misterioso in cui sarebbe sposata con Alan, che conosce appena, e in cui lui sarebbe morto. Regina muore poi inspiegabilmente, mentre sul monitor di Alpha compare misteriosamente la Terra, una Terra quasi inabitabile tranne che in una lingua vicino all’America latina. Ma compare anche un’altra Luna: John ed Alan vanno a visitarla e scoprono un’Alpha abbandonata e un’Aquila con sopra loro stessi morti. Un gruppo di Alfani vanno comunque su questa strana Terra e ritrovano diversi loro compagni, che stanno ricominciando pioneristicamente a vivere sulla Terra: Victor alterna la scienza con mansioni più pratiche, Paul e Sandra hanno avuto dei bimbi, Helen, invecchiata, vive nel ricordo di John. Ma il loro arrivo provoca tumulti: nello stesso luogo non possono vivere le stesse persone, e così Helen della Terra muore tra le braccia di John. Gli Alfani tornano sulla Luna che si sta avvicinando all’altra Luna, finché le due Lune si fondono e quello strano universo sparisce: saranno esistiti veramente gli altri loro stessi?
Un episodio strutturato con intelligenza, forse un po’ melodrammatico nel finale, con la morte di Helen e lo sguardo che l’altra lei stessa lancia ai fiori di quella Terra perduta. Non mancano i momenti di tensione, gli incubi di Regina sono davvero inquietanti, la donna teschio mi aveva spaventata da piccola parecchio. Regina è interpretata da Judy Geeson, che negli anni Sessanta era stata lanciata dal cinema inglese come emula di Brigitte Bardot.
Forza vitale
Un episodio inquietante, con momenti orrorifici, il cui spunto verrà ripreso nella seconda serie con La nuvola ma completamente modificato.
Il tecnico Antony Zoreff rimane vittima di una fonte misteriosa di energia, giunta dallo spazio, ed inizia a prendere forza da ogni dispositivo di Alpha, mettendo in pericolo la vita stessa della base. All’inizio sono crisi momentanee, poi diventa la norma e anche il suo equilibrio ne risente definitivamente, mettendo in pericolo la vita della sua compagna, Eva. Alpha cerca di fermarlo in ogni modo, ma non c’è niente da fare, e mentre Zoreff, o meglio, l’essere che è diventato, sta per mettere in moto il meccanismo di distruzione di Alpha, viene ucciso e si trasforma in un essere inquietante, che si libra come pura energia nello spazio. Eva rimane a guardare quello che il suo compagno è diventato, senza più saperselo spiegare.
Tanta tensione e un discreto uso orrorifico del make up, in una puntata che riflette bene le atmosfere paurose alla base della prima serie. Antony Zoreff è interpretato da Ian Mac Shane, che tra gli anni Sessanta e Settanta era stato lanciato come seduttore tenebroso dal cinema inglese e in tempi recenti ha fatto il cattivo in I pilastri della terra, mentre Eva è Gay Hamilton, attrice di discreta fama, tra gli interpreti anche di Barry Lindon di Stanley Kubrick.
L’ultimo tramonto
Un episodio in cui si alternano speranza e disperazione, con una sorta di Terra artificiale che si rivela troppo bella ed effimera per durare.
Sulla Luna cominciano a giungere sfere che liberano ossigeno che presto trasforma la superficie in un posto abitabile, in cui gli Alfani possono giocare a tennis e a pallavolo e fare progetti per il futuro. Fioriscono piante e giungono anche le prime precipitazioni e l’acqua corrente, ma a un certo punto tutto degenera in una tempesta che isola Helen, Sandra ed altri membri in un posto difficilmente raggiungibile dalle Aquile; ancora una volta l’eccessivo progresso degli abitanti di Alpha è un handicap per la loro salvezza. Il gruppo viene salvato per un soffio: parallelamente le sfere d’aria spariscono, tutto ridiventa inabitabile e gli abitanti di Alpha assistono ad un meraviglioso ultimo tramonto sulla Luna.
Un episodio un po’ nuovo, in cui ci si si interroga su come nasce la vita, ma come anche la vita è instabile e può sparire. I fan italiani possono sperare di vedere questa puntata soltanto in inglese: la Rai ha perso il master originale, e dopo una prima trasmissione nel 1976 rimane totalmente inedita.
Gli amanti dello spazio
Un episodio con toni paurosi ma anche romantici. in cui si scopre di che natura possono essere i sogni fatti in punto di morte (ih, ih).
Al ritorno di un normale volo di ricognizione, un’Aquila rimane vittima di un incidente, e John, che si trovava a bordo, cade in coma. Nel sonno è trasportato in un mondo lontano anni e anni luce, in cui uno scienziato, Raan, vuole usarlo come cavia per scoprire quanto c’è di non comune tra lui e questa gente lontana. John si ribella anche ai condizionamenti psicologici e cerca di morire piuttosto. Ma l’interessamento di Vana, la figlia dello scienziato, nei suoi riguardi, gli fa cambiare pian piano idea: tra i due nasce, a dispetto delle differenze culturali e fisiche, una grande attrazione fisica. Nel frattempo, su Alpha, John è in punto di morte, ed Helen decide suo malgrado di ucciderlo; ma Raan non desidera più che lui rimanga in quel mondo di cui sta violando le regole. Sarà Sandra a convincerlo a tornare indietro, appena in tempo, mentre viene staccato dalle apparecchiature vitali.
La scena dell’incubo è decisamente fortina, ancora oggi, a distanza di tanti anni. Bella la storia d’amore, anche se destinata a non continuare, quasi interrazziale, e simpatico vedere come reagiscono queste persone tanto perfette quando vengono toccate nei sentimenti più profondi. Raan è interpretato da Peter Cushing, l’indimenticabile Van Helsing di tutta la serie di film di Dracula realizzati dalla Hammer film negli anni Cinquanta e Sessanta.
Il ritorno del Voyager
Un episodio sugli errori del passato che tornano, con una storia alternativa delle esplorazioni spaziali, non riuscitissimo ma neanche disprezzabile.
Sugli schermi di Alpha compare il Voyager, un veicolo mandato in orbita alcuni anni prima, dotato di poteri straordinari e distruttivi. Il dottor Ernest Linden, imbarcatosi su Alpha sotto falso nome, si rivela come l’inventore del Voyager, che tanti danni aveva già provocato sulla Terra, causando inoltre la morte dei genitori del suo assistente Jim. Il giovane, scoperta la vera identità del professore, lo aggredisce quasi uccidendolo. Nel frattempo giungono nei pressi di Alpha tre navi spaziali del pianeta Sidon, aggredito dalla forza distruttiva del Voyager, che intendono giustiziare tutta Alpha. Sarà Linden a sacrificarsi per tutti, schiantandosi contro la flotta aliena, e Jim imparerà forse a perdonarlo.
Un episodio a tratti curioso, a tratti forse un po’ pesante, con un finale molto in stile cartone animato giapponese anni Settanta (il personaggio che si sacrifica come un kamikaze). Linden è Jeremy Kemp, buon caratterista anni Sessanta e Settanta, in film di spionaggio e d’azione; Jim è il grazioso Barry Stokes, interprete di André nel dimenticabilissimo film di Lady Oscar.
Il pianeta incantato
L’episodio in cui fa il suo debutto Catherine Schell, che poi diventerà una presenza fissa con il ruolo di Maya nella seconda serie. Una puntata tutto sommato riuscita.
Sugli schermi di Alpha compare un pianeta all’apparenza senza vita, ma che sembra attirare gli Alfani irresistibilmente, mentre sulla base avvengono fatti inspiegabili e strani. Dopo la sparizione di un’Aquila, Alan e John vanno in perlustrazione sul pianeta: a John compare una bellissima ragazza, che si presenta come la serva del Grande Guardiano, che ha portato alla pace gli abitanti di Piri, il pianeta, e che offre la stessa pace agli Alfani. In realtà si tratta di una vera e propria morte vivente: John si ribella, ma si trova presto tutta la base contro di lui, e viene abbandonato su Alpha. Ma decide di tentare il tutto per tutto e si reca sul pianeta, dove sottopone Helen all’elettroschock per ridestarla dal torpore. Ma gli altri sono contro di lui, e solo disinnescando la bellissima sirena, in realtà un robot, l’incantesimo finirà. Ma il pianeta sembra autodistruggersi, anche se, quando gli Alfani saranno lontani, ricomincerà a vivere.
Una fiaba in versione tecnologica su un regno incantato, anche se mediata dal fatto della morte vivente e della distruzione di una popolazione per troppa inerzia: ma in questa puntata si scopre che Kano è la cavia di un esperimento di cybernetica, c’è una rivisitazione moderna del tema delle sirene e il rapporto platonico tra John ed Helen subisce un’evoluzione.
Nemici invisibili
Un episodio che anticipa tante guerre stellari di tante serie e film successivi, con tre aliene pronte a concorrere per il Premio Tarra.
La Luna arriva in un sistema solare in cui ci sono due pianeti in guerra, che non si vedono perché occupano posizioni opposte rispetto al loro sole. La Luna diventa un punto strategico per entrambi gli eserciti, ed Alpha corre il rischio di trovarsi veramente nei guai. John propone una tregua, ma Dionne, la bella comandante di uno dei due eserciti, ha altri piani: sfruttare la situazione a suo esclusivo vantaggio per distruggere il nemico una volta per tutte. Alpha è in pericolo, e John dovrà sfruttare l’attrazione che Dionne prova per lui per tenderle una trappola ed uscire da questa incresciosa situazione.
Un episodio forse meno impegnativo e pensato che altri della prima serie, ricco di azione, con l’ennesima belloccia aliena che fa la scema con il comandante, facendo poi una fine non proprio bella. Da consigliare ai fan di Guerre stellari; bella comunque l’idea di questi due pianeti che non si conoscono e si combattono.
Gli occhi di Tritone
Un episodio che ha diviso i fan, tra chi lo ama e chi invece lo trova decisamente insopportabile, e un po’ stupido.
Durante il suo peregrinare, la Luna viene intrappolata in un campo di forza appartenente al pianeta Tritone: una voce misteriosa annuncia che sono prigioniera dei Tritoniani, e che devono fornire informazioni vitali. La prima vittima è un tecnico, che inizia a collegarsi freneticamente al computer, fin quando il suo cervello letteralmente fonde e muore. La seconda vittima è Helen, rapita dai Tritoniani, che alterna momenti normali a momenti in cui diventa loro schiava per continuare la trasmissione di dati: le sue ore sono contate. Victor scopre che già nell’antichità si parlava del pianeta Tritone, che in realtà non esiste più da millenni: le sonde come quella che ha preso prigioniera la Luna sono antichi rimasugli di un mondo che non esiste più. Bisogna riprogrammare il cervello alieno perché capisca la nuova situazione e non sacrifichi un altro innocente ai suoi scopi.
Per molti questo è un episodio ricco di elementi interessanti: un po’ di fantarcheologia, Helen in pericolo, John in pena per lei, razzi luminosi, un’idea non male… Per altri il tutto è male presentato, e l’idea non è proprio il massimo, nonché ci sono momenti di noia. Per rispetto per tutti, bisogna indicare entrambe le opinioni: poi ognuno si faccia una sua idea!
Fantasma su Alpha
Un episodio che a tratti potrebbe svolgersi da un’altra parte, con un apporto dell’Italia, da riscoprire.
Dopo una seduta spiritica, il botanico Dan Mateo comincia a venire perseguitato da uno spettro, che chiede vendetta per la sua morte: lo stesso spettro inizia a terrorizzare tutta Alpha, provocando anche morti, anche tra amici di Dan. Il fantasma è dello stesso Dan, e la morte non è ancora avvenuta, ma viene data come certa. Vengono tentate varie strade, ma senza risultato. Alla fine Dan viene sottoposto ad una specie di contro esorcismo, da cui esce morto. Resta il mistero di cosa ha potuto provocare tutto questo.
Un episodio che è strutturato come una vera e propria ghost story, con momenti molto paurosi, ma decisamente avvincente; anticipa tematiche di serie come X-Files e Millenium, e piacerà senz’altro a chi ama queste serie. Dan è Giancarlo Prete, direttore di doppiaggio di Star Trek in italiano, nonché attore di teatro e di tv che in origine, avrebbe dovuto interpretato un personaggio fisso.
Rotta di collisione
Uno degli episodi più filosofici della serie, sul destino ineluttabile e le profezie, che possono colpire ed interessare tutti. Per chi ama Nostradamus.
La Luna vede venire verso di sé un gigantesco pianeta: la collisione è imminente, e facendosi i conti, se non si fa qualcosa non rimarrà niente di Alpha e dei suoi abitanti. Victor studia un piano: provocare una serie di esplosioni nucleari che devieranno la Luna dal suo percorso. Ma John comincia a soffrire di allucinazioni quando entra in un’immensa astronave apparsa poco dopo nello spazio: un’anziana e saggia donna, Arra, lo invita a far niente. Lei e la sua gente aspettavano da millenni l’arrivo dalla Luna ed è necessaria la collisione per permettere ad entrambi di continuare a vivere. Chiaramente nessuno gli crede, e si giunge quasi a destituirlo. Ma John trova una mano imprevista in Alan, che vede anche lui Arra. All’ultimo le esplosioni non vengono fatte detonare, i due corpi celesti entrano in collisione, ma il pianeta diventa antimateria e la Luna continua il suo peregrinare.
E’ l’episodio che ha stimolato molti fan ad inventare seguiti, visto che Arra annuncia a John che loro continueranno a navigare nello spazio, dove si moltiplicheranno in un viaggio nell’infinito. Arra è interpretata da Margareth Leighton, grande attrice di teatro morta poco dopo la puntata.
Il pianeta di ghiaccio
Un episodio con un’altra parte di storia di esplorazioni spaziali alternative e con una delle serie più impressionanti di tutta la serie.
Su Alpha arriva un messaggio che invita tutti a scendere su un piccolo pianeta dalla superficie ghiacciata, soprannominato dai suoi misteriosi abitanti Ultima Thule. Il gruppo di Alfani che si recano in spedizione, tra cui ovviamente si trovano John, Helen e Victor (non è giusto, sempre loro, NDLavapiatti rumeno di Alpha!), scoprono i sopravvissuti di una spedizione su Urano lanciata nel 1986, capitanati dal dottor Cabot Rowland. Gli uomini e le donne (soprattutto le donne! NDAlan!) godono di ottima salute, anche se le condizioni esterne del pianeta non sono ottimali; ma in realtà per loro sono passati ben più di una quindicina di anni: entrati in una distorsione spaziale, hanno vissuto più di 800 anni. Ora desiderano lasciare il pianeta e girare nello spazio per sempre, soprattutto l’ambizioso Rowland, che alla fine ottiene di andarsene almeno lui con gli Alfani. Ma qualcosa di terribile sta per accadergli: di colpo ottocento anni si abbattono su di lui…
Un episodio sui paradossi temporali originale, con qualche ammiccamento (le belle ragazze le voglio tutte le puntate NDAlan) e una scena che ancora oggi è decisamente impressionante e ben riuscita, quella della trasformazione di Rowland in uno spaventoso scheletro. Cabot Rowland è Brian Blessed, poi Mentor, padre di Maya nella seconda serie ed interprete di altri film come Robin Hood principe dei ladri (Lord Locksey) e Star Wars the phantom menace.
Circolo chiuso
Un altro episodio con paradossi temporali, con una buona idea di partenza sfruttata però non molto bene.
Un gruppo di Alfani (i soliti, ovvio! NDlavapiatti rumeno di Alpha) vanno in esplorazione su un pianeta lussureggiante ma anche coperto in certe zone di una nebbia profonda, da cui è tornata una prima Aquila mandata in esplorazione con sopra un cadavere di un uomo preistorico. Piano piano tutti gli Alfani spariscono nella nebbia: Alan viene attaccato da un gruppo di uomini primitivi e lasciato gravemente ferito, mentre Sandra viene rapita sempre dalla stessa gente, suscitando l’interesse degli uomini, soprattutto di uno, il loro capo, e la gelosia delle donne. Nel frattempo su Alpha, facendo l’autopsia all’uomo preistorico lo si riconosce come il primo pilota mandato: Victor e Paul scendono sul pianeta, mentre Sandra riconosce nei cavernicoli i suoi compagni di sventura! Ma questi, soprattutto le donne, stanno per ucciderla: Alan arriva al suo soccorso per salvarla, uccidendo i cavernicoli, quando viene fermato da Victor e Paul, che fanno scappare Sandra e fanno ripassare i cavernicoli nella nebbia che ridiventano John, Helen e gli altri.
Carina l’idea di presentare una società preistorica, con i tipi visti ultratirati in tutta la serie, capelloni e sporchi; ma l’abito di Sandra sembra uscito da un episodio de Gli antenati, e tutto alla fine è un po’ raffazzonato, anche se non antipatico. Per alcuni questo episodio è fondamentale per capire il triangolo Paul, Sandra ed Alan, presente un po’ in tutte le puntate della prima serie ed assente nella seconda, con la morte di Paul ed il disinteresse tra Alan e Sandra.
Fine dell’immortalità
Un episodio ben riuscito, che è stato oggetto di censure per la violenza di una sequenza prima e dopo.
Nei pressi della Luna arriva un asteroide: John e i suoi compagni scoprono dentro all’asteroide il cadavere di un uomo, che viene portato su Alpha per capire le cause della sua morte. L’uomo, un alieno, risorge presto dalla morte rivelandosi come Balor, mandato in esilio dalla sua gente per i suoi poteri eccezionali e per il fatto di essere uno psicotico. Il suo scopo è quello di trasformare Alpha in un regno di terrore, uccidendo tutti coloro che lo contrastano: incomincia con il plagiare un giovane addetto alla base, Mike, facendogli aggredire il comandante. Poi continua la sua opera. Verrà sconfitto in extremis, creduto morto, gettato nello spazio, dove comincerà a rigenerarsi per tornare un’altra volta, con altra gente, a seminare terrore.
Lo stesso punto di questa puntata sarà poi alla base dell’episodio Golos (The exiles), con un tema comune e uno svolgimento anche simile, sia pure con la differenza di toni tra la prima e la seconda serie. Balor fa veramente paura, e la scena dell’aggressione di Mike a John fu tagliata di diverse inquadrature troppo violente, mentre l’episodio non venne trasmesso nei Paesi nordici per il suo contenuto violento.
Mondo proibito
Forse uno degli episodi migliori della serie, con una possibilità aperta da un fatto non ancora avvenuto che fa davvero paura e riflettere. C’è un anticipo delle guerre stellari.
Sui monitor di Alpha compare una squadriglia di navi spaziali avanzatissime, che sembrano giungere dalla Terra del futuro e si avvicinano ad Alpha minacciose. John non sa cosa fare, non sa cosa fare… ordina l’attacco, e presto Alpha viene devastata, le Aquile distrutte, molta gente, tra cui Bob, Sandra ed Alan, muore. Con Helen si reca su un pianeta misterioso giunto sugli schermi per parlare con gli aggressori: ma qui scopre che gli Alfani sono per questa gente dei germi da distruggere, rappresentanti della violenza che da sempre alberga nel cuore degli esseri umani. Si ribella, e viene diviso da Helen, spinto nello spazio più profondo, poi torna sul pianeta, ed assiste ad una quasi distruzione voluta da lui, morendo tra le braccia della donna, morta per causa sua, a cui non ha voluto dire i suoi sentimenti… Ma di colpo tutto torna indietro, al momento dell’attacco: sono stati gli Alieni a mostrare cosa sarebbe successo se Alpha attaccava. L’attacco in realtà non ha mai avuto luogo.
Originale, disperato fino alla fine quando si scopre la verità su tutto, con in più un’altra occasione per lo strano sentimento (molto stile Mulder e Scully!) che unisce John ed Helen: un buon episodio, sufficientemente cupo ed avventuroso.
Il cervello spaziale
Uno degli episodi meno riusciti, malgrado la presenza alla regia di Charles Chrichton; c’è un piccolo apporto italiano.
Sui monitor di Alpha compaiono misteriosi geroglifici: un’Aquila viene mandata per scoprire le loro origini, e torna ridotta ad un ammasso piccolissimo. Una forza sembra voler distruggere Alpha: un pilota, Kelly, viene impossessato da questa entità, che si avvicina sempre più alla Luna, sotto forma di un immenso anemone spaziale. Giunto sulla superficie lunare, contrasterà gli Alfani sotto forma di una gigantesca schiuma bianca, che invaderà e soffocherà tutti i reparti.
Decisamente mediocre, con la schiuma nel finale pronta a sponsorizzare qualche spuma da barba (“Spuma da barba Alien, non si ferma davanti a niente!”). Kelly è Shane Rimmer, poi interprete anche di Piccolo grande amore, mentre sua moglie Melita è Carla Romanelli, attrice italiana diventata famosa in numerosi telefilm d’avventura tra cui una versione inizio anni Settanta de Il conte di Montecristo.
La macchina infernale
Un episodio già migliore, con un cervello potente pronto a schiavizzare esseri umani, in viaggio per l’eternità nello spazio.
Vicino ad Alpha (non è giusto, sempre loro, NDel sindaco di Battipaglia) arriva un’astronave che chiede il permesso di atterrare con la voce di un vecchio. John, Helen e Victor salgono sopra ed incontrano un vecchio, Companion, in fin di vita, che per secoli ha viaggiato prigioniero di Gwent, il computer a bordo, che ha trasformato l’astronave in un essere vivente. Companion muore, e Gwent decide di prendere prigionieri i tre Alfani presenti sull’astronave, cedendo solo di lasciare poi Victor perché troppo anziano. Per John ed Helen paiono non esserci speranze, tranne quella che Gwent non conosce il linguaggio degli umani…
Un altro episodio sul rapporto strano tra John ed Helen (definita da Gwent “la compagna di Koenig”), ma anche sullo strapotere delle macchine, sulla vecchiaia e sull’eternità. Companion è Leo Mac Kern, il futuro monaco Imperius in Lady Hawke, il film che ha lanciato Michelle Pfeiffer ed ha rappresentato uno dei cult fantasy per la generazione che cresceva con come modelli Tolkien e Dungeons and Dragons.
La missione dei Dariani
Un episodio avventuroso, con popoli oppressi e un’apparizione da parte di una diva della tv degli anni Ottanta.
Nei pressi di Alpha arriva un’enorme astronave, che invita gli Alfani a venire a visitarla: è abitata dai Dariani, popolo all’apparenza civilissimo, ricco di cibo e di altre cose, cortese, comandato dalla bellissima Kara. I Dariani sembrano intenzionati ad accogliere gli abitanti di Alpha tra di loro: ma in certi angoli dell’astronave vivono degli alieni a livello quasi primitivo, Dariani anche loro, che adorano i Dariani capi come dei, e che vengono spesso sacrificati a questi dei: il loro sacrificio consiste nel venire utilizzati come cibo e come fonte di trapianti per la casta superiore. Helen scopre questa gente, e viene imprigionata per essere offerta in sacrificio a loro. Ma John e Victor intuiscono qualcosa di terribile dietro la ricchezza dei Dariani superiori, e riescono a liberare la dottoressa con l’aiuto recalcitrante di Kara. Forse i Dariani superiori ricominceranno a convivere in pace con gli altri loro consanguinei.
Un episodio con rivendicazioni di classe, simili a quelle contenute per esempio nella fantascienza di Leiji Matsumoto (l’autore di Harlock), con contrasti incredibili all’interno della stessa civiltà, e con una visione del progresso legata all’oppressione di una parte considerevole della popolazione. Kara è Joan Collins, che dopo aver avuto un discreto successo da giovane negli anni Cinquanta, diventò famosissima dieci anni dopo Spazio interpretando il ruolo di Alexis in Dynasty.
Il dominio del drago
Uno degli episodi più amati, in assoluto, che anticipa film come Alien e in cui l’Italia dà un buon apporto ai personaggi.
Tony Cellini, amico di lunga data di John e di Helen, vive nel terrore di una missione spaziale a cui aveva partecipato prima di essere destinato ad Alpha, durante la quale si era trovato in un gigantesco cimitero di astronavi, abitate da un mostro che aveva ucciso il suo intero equipaggio, tra cui la sua compagna, Monique. Nessuno, a parte John, gli aveva creduto: ma ora Alpha si trova nella stessa situazione, nello stesso posto, e il mostro è tornato. Tony lo deve affrontare, per vendicarsi, e per salvare Alpha da una fine sicura.
Claustrofobico, terrificante, simile ad Alien (Ridley Scott l’ha visto?), con echi anche da Moby Dick; un episodio interessante, con il nostro Gianni Garko, interprete di western spaghetti e anche di film dell’orrore, nel ruolo di Tony. C’è solo qualche anacronismo: viene fuori che John ed Helen si conoscevano già prima di andare su Alpha, mentre in realtà nel primo episodio erano due perfetti estranei. Misteri… In Svezia l’episodio fu vietato perché giudicato troppo violento e spaventoso.
Il testamento degli Arkadi
Per molti la vera fine di Spazio: 1999, un episodio interessante e ricco di spunti, di fantaarcheologia e tante altre cose.
La Luna viene intrappolata intorno ad un pianeta verde ma ormai morto. Un gruppo di Alfani tra cui (io! ND Lavapiatti rumeno di Alpha! No!!!!!) Anna Davis, esperta di archeologia, e il suo compagno Luke, esplorano il pianeta. In una grotta in cui scoprono degli scheletri, Anna e Luke sentono la presenza di antichi abitanti, ed Anna trova una scritta in sanscrito che dice che gli esseri umani sono giunti da quel pianeta, Arkadia, e che lì una parte di loro vogliono ritornare. Ma Alpha, imprigionata dal pianeta, ha sempre meno energie: Luke ed Anna si ammutinano, prendendo in ostaggio Helen, per ottenere cibo, acqua, e qualche altra cosa e rimanere soli sul pianeta. La avranno vinta: la Luna riprenderà il suo peregrinare, ignorando se il loro destino sarà una morte vicina, o riportare nuova vita a chi creò gli esseri umani.
Un episodio bello, avventuroso, non troppo cupo, basato sulla fantarcheologia e l’ipotesi extraterrestre viste in chiave New Age e non in modo bellico come in Stargate. Luke è il nostro Orso Maria Guerrini, che dagli anni Settanta in poi ha interpretato tantissimi sceneggiati in Italia, tra cui un’edizione de La Piovra e Il maresciallo Rocca al fianco di Luigi Proietti. Una puntata che fa riflettere e sognare.